Juventino2012
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Yo recuerdo haberselo mencionado a Michele en otro post donde le dije que si Del Piero era titular en ese encuentro es porque seria su ultima presentacion con la maglia bianconera, señores preparemosno para aceptarlo, dolorozamente y todo pero asi sera, colocare la nota de republicasport sin traducirla ya que no necesita de ello para que lo entiendan....
Conte, la festa e Del Piero
''Voglio chiudere imbattuto''
Nel giorno della celebrazione dello scudetto e dell'ultima partita a Torino del capitano (sarà titolare), il tecnico chiede un risultato positivo per mantenere immacolata la casella delle sconfitte: ''Se riusciamo a non perdere, le altre squadre potranno soltanto eguagliare la nostra annata da primato. Il tricolore deve essere il nostro punto di partenza, possiamo aprire un ciclo importante"
di TIMOTHY ORMEZZANO
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TORINO - Alessandro Del Piero ai saluti. Domani, allo Juventus Stadium (ore 15) di fronte all'Atalanta, il capitano bianconero e la sua Signora si concederanno l'ultimo ballo torinese. "Alex sarà titolare - annuncia Conte -, come lo è stato nella partita inaugurale del nostro impianto, contro il Notts County, e alla prima giornata di campionato contro il Parma. È una scelta doverosa, non è tanto un tributo alla sua carriera ma una decisione presa soprattuto in vista di quello che Del Piero dovrà fare domani contro l'Atalanta e quindi domenica prossima, in Coppa Italia contro il Napoli". Per lo stesso motivo, domani giocherà dal primo minuto anche il portiere di notte Storari.
Sono passati ben diciannove anni e quattro stadi (Comunale, Delle Alpi, Olimpico e Stadium) dalla prima uscita torinese di Del Piero, il 19 settembre 1993, quando entrava e segnava un gol alla Reggiana, completando il poker della Juventus (4-0). Era la prima di 289 prodezze in maglia bianconera, spalmate su 703 partite, 8 scudetti, una Coppa Italia e tutti i trofei internazionali eccetto la Coppa Uefa. Oggi, vigilia del suo ultimo tango a Torino, tutto il mondo bianconero si è idealmente stretto intorno al capitano di lungo corso. Fuori dal centro sportivo di Vinovo, un florilegio di striscioni dedicati al numero 10: "Sei nato per scrivere la nostra storia. Capitano, leggenda, bandiera della maglia bianconera", "Presidente, la Juve senza Del Piero non mi sembra vero", "Un regalo per lo scudetto:
per Del Piero più rispetto".
L'altro tema forte della vigilia è l'imbattibilità. Gli invincibili di Conte non vogliono rovinare tutto contro l'Atalanta. Domani la Juve può eguagliare il record assoluto che appartiene al Milan di Capello: 42 partite senza ko, dal 18 aprile 1992 al 7 marzo 1993. "Sceglierò la formazione migliore - prosegue il mister - per chiudere senza sconfitte una stagione che può diventare storica. Se riusciamo a non perdere, le altre squadre potranno soltanto eguagliare la nostra annata da primato. Attenzione, però: lo scudetto deve essere il nostro punto di partenza. Abbiamo fatto un piccolo passo avanti, ma vogliamo continuare a camminare. Siamo solo all'inizio, possiamo aprire un ciclo importante".
Nessun veleno in coda. Conte aveva promesso delle "chicche", ma oggi ha evitato di tornare sulla diatriba con il Milan per non rovinare il clima di festa: "Le vittorie ci hanno addolcito. È tempo di pace". I sassolini restano nelle scarpe. Non solo, il tecnico fa un passo indietro e lascia la scena ai suoi collaboratori, quasi tutti presenti alla conferenza stampa (Paolo Bertelli, Roberto Sassi, Cristian Stellini, Massimo Carrera, Angelo Alessio, Claudio Filippi) eccetto Julio Tous e Marco Luison. "Oltre ai miei giocatori, che mi hanno dato grande disponibilità e applicazione, non posso non ringraziare tutto il mio gruppo di lavoro, ma anche lo staff medico, i fisioterapisti, i magazzinieri, chi ha curato i nostri campi e chiunque abbia collaborato alla riuscita della nostra impresa".
La parola passa quindi al suo vice, Angelo Alessio: "Un difetto di Conte? Antonio non sa proprio perdere. Quanti scudetti ha vinto la Juve? Questo per noi è il primo titolo". Ci pensa Massimo Carrera a correggere il tiro: "Per i tifosi e i giocatori i tricolori sono 30: tutti vinti sul campo". Il dibattito (o il tormentone?) continua.
Conte, la festa e Del Piero
''Voglio chiudere imbattuto''
Nel giorno della celebrazione dello scudetto e dell'ultima partita a Torino del capitano (sarà titolare), il tecnico chiede un risultato positivo per mantenere immacolata la casella delle sconfitte: ''Se riusciamo a non perdere, le altre squadre potranno soltanto eguagliare la nostra annata da primato. Il tricolore deve essere il nostro punto di partenza, possiamo aprire un ciclo importante"
di TIMOTHY ORMEZZANO
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TORINO - Alessandro Del Piero ai saluti. Domani, allo Juventus Stadium (ore 15) di fronte all'Atalanta, il capitano bianconero e la sua Signora si concederanno l'ultimo ballo torinese. "Alex sarà titolare - annuncia Conte -, come lo è stato nella partita inaugurale del nostro impianto, contro il Notts County, e alla prima giornata di campionato contro il Parma. È una scelta doverosa, non è tanto un tributo alla sua carriera ma una decisione presa soprattuto in vista di quello che Del Piero dovrà fare domani contro l'Atalanta e quindi domenica prossima, in Coppa Italia contro il Napoli". Per lo stesso motivo, domani giocherà dal primo minuto anche il portiere di notte Storari.
Sono passati ben diciannove anni e quattro stadi (Comunale, Delle Alpi, Olimpico e Stadium) dalla prima uscita torinese di Del Piero, il 19 settembre 1993, quando entrava e segnava un gol alla Reggiana, completando il poker della Juventus (4-0). Era la prima di 289 prodezze in maglia bianconera, spalmate su 703 partite, 8 scudetti, una Coppa Italia e tutti i trofei internazionali eccetto la Coppa Uefa. Oggi, vigilia del suo ultimo tango a Torino, tutto il mondo bianconero si è idealmente stretto intorno al capitano di lungo corso. Fuori dal centro sportivo di Vinovo, un florilegio di striscioni dedicati al numero 10: "Sei nato per scrivere la nostra storia. Capitano, leggenda, bandiera della maglia bianconera", "Presidente, la Juve senza Del Piero non mi sembra vero", "Un regalo per lo scudetto:
per Del Piero più rispetto".
L'altro tema forte della vigilia è l'imbattibilità. Gli invincibili di Conte non vogliono rovinare tutto contro l'Atalanta. Domani la Juve può eguagliare il record assoluto che appartiene al Milan di Capello: 42 partite senza ko, dal 18 aprile 1992 al 7 marzo 1993. "Sceglierò la formazione migliore - prosegue il mister - per chiudere senza sconfitte una stagione che può diventare storica. Se riusciamo a non perdere, le altre squadre potranno soltanto eguagliare la nostra annata da primato. Attenzione, però: lo scudetto deve essere il nostro punto di partenza. Abbiamo fatto un piccolo passo avanti, ma vogliamo continuare a camminare. Siamo solo all'inizio, possiamo aprire un ciclo importante".
Nessun veleno in coda. Conte aveva promesso delle "chicche", ma oggi ha evitato di tornare sulla diatriba con il Milan per non rovinare il clima di festa: "Le vittorie ci hanno addolcito. È tempo di pace". I sassolini restano nelle scarpe. Non solo, il tecnico fa un passo indietro e lascia la scena ai suoi collaboratori, quasi tutti presenti alla conferenza stampa (Paolo Bertelli, Roberto Sassi, Cristian Stellini, Massimo Carrera, Angelo Alessio, Claudio Filippi) eccetto Julio Tous e Marco Luison. "Oltre ai miei giocatori, che mi hanno dato grande disponibilità e applicazione, non posso non ringraziare tutto il mio gruppo di lavoro, ma anche lo staff medico, i fisioterapisti, i magazzinieri, chi ha curato i nostri campi e chiunque abbia collaborato alla riuscita della nostra impresa".
La parola passa quindi al suo vice, Angelo Alessio: "Un difetto di Conte? Antonio non sa proprio perdere. Quanti scudetti ha vinto la Juve? Questo per noi è il primo titolo". Ci pensa Massimo Carrera a correggere il tiro: "Per i tifosi e i giocatori i tricolori sono 30: tutti vinti sul campo". Il dibattito (o il tormentone?) continua.